March Against Monsanto Bologna

Earth Riot aderisce all’iniziativa “March Against Monsanto”, giornata di mobilitazione e di lotta contro questa multinazionale che vedrà scendere in piazza oltre 400 città.

A Bologna si terrà un presidio scenografico di informazione pulita e protesta in via dell’Indipendenza 42 A, dalle ore 15 alle ore 19.MAM14 bologna

Con questa iniziativa vogliamo denunciare i crimini commessi da questa azienda da oltre 100 anni, come:

  • produzione di armi di distruzione di massa;
  • monopolio del mercato dei semi;
  • avvelenamento dei territori, delle persone e degli animali;
  • esproprio delle terre dei piccoli produttori e l’impoverimento dei popoli;
  • furto, appropriazione e manipolazione delle risorse naturali del pianeta

Questa iniziativa fa parte di una lotta antispecista più ampia contro quelle dinamiche di mercato su cui poggia una società aggressiva, che mira al continuo sviluppo, senza riguardo per le conseguenze, basata sullo sfruttamento di ogni risorsa offerta dal pianeta, l’impoverimento e la schiavitù dei popoli che non vivono o che non accettano di vivere secondo questi ritmi e per questi scopi, l’estinzione, la tortura e l’uccisione di innumerevoli specie animali.

Fondata nel 1901, Monsanto diventa famosa come multinazionale chimica; anche se inizialmente si occupava di produrre dolcificanti artificiali e caffeina, in un secondo momento passò al campo dei diserbanti.
Iniziò a produrre armi di distruzione di massa dal 1939, con l’uscita del DDT, nato con l’intenzione di controllare il proliferare della malaria si rivelò poi un letale cancerogeno.
Nel 1943 avviò la produzione dell’Agente Arancio (Napalm), un terribile defoliante che, durante la guerra del Vietnam, veniva usato sulle persone provocando loro orrende ustioni e decessi. Ma gli effetti di questo veleno sono visibili ancora oggi con la nascita, tra la popolazione vietnamita e quella statunitense, di bambini con gravi malformazioni provocate dall’esposizione alla sostanza chimica ancora presente nell’ambiente. Preferiamo evitare di riportare qui foto che testimoniano queste terribili ritorsioni, che sono comunque facilmente reperibili sul web, in caso vogliate documentarvi più approfonditamente.
L’ultima arma chimica di produzione Monsanto in ordine di apparizione è il Roundup, erbicida di ultima generazione partorito nel 1974 e da allora impiegato in tutto il mondo nel trattamento di colture geneticamente modificate e non, in giardini e campi sportivi.
Il principio attivo del Roundup è il glifosato: l’esposizione, diretta o indiretta, a questa provoca sterilità maschile, malformazioni del feto durante la gravidanza, cancro. Recenti indagini hanno evidenziato la presenza di glifosato nelle urine umane e nel latte materno. Questa sostanza chimica, finendo nel nostro organismo, attacca le pareti del tratto gastrointestinale, uccidendo i batteri benefici che ospitiamo e mettendo a serio rischio la nostra salute. L’80% delle difese immunitarie si trovano proprio in questi organi.

Cartellone in formato A3 direttamente scaricabile alla sezione "materiale" del sito di Earth Riot

Cartellone in formato A3 direttamente scaricabile alla sezione “materiale” del sito di Earth Riot

Questo pesticida, come molti altri prodotti da multinazionali come Syngenta, Bayer, Basf (colpevoli tra l’altro di provocare la moria d’api attraverso la diffusione di neonicotinoidi nell’ambiente), resistono all’interno delle piante e sono presenti nella carne e nei derivati animali, in quanto nella maggior parte dei casi il bestiame viene nutrito con sementi geneticamente modificate avvelenate da queste sostanze, che così finiscono sulla tavola del consumatore.

Monsanto vuole ottenere il monopolio sul mercato dei semi attraverso il quale potrebbe controllare l’alimentazione mondiale e quindi ogni popolo. Controllare i semi significa di fatto controllare la vita di ogni cosa. Questa multinazionale ruba a coltivatori di nicchia ormai da decenni, mischia geneticamente varie qualità di semi per poi rivendere il prodotto che ne deriva come una propria invenzione, impoverendo così le popolazioni saccheggiate, svalorizzando i prodotti locali, azzerando la diversità naturale, inserendo sul mercato organismi geneticamente modificati.

In India, tra il 1997 ed il 2010, Monsanto, con l’inganno, ha soppiantato le colture di varietà di cotone locale con quello denominato Bt, varietà geneticamente modificata da essa prodotta. Privati della fertilità proprie terre, unica loro fonte di sostentamento, risulta che in quel periodo oltre 250.000 contadini si sono tolti la vita.
Oltre all’evidente dramma sociale, vi è da segnalare quello ambientale: i terreni nei quali vengono impiantate queste colture muoiono, avvelenati dalle grandi quantità di pesticidi che devono essere impiegati sulle colture OGM e perché privati del naturale ricircolo di nutrimenti. I semi geneticamente modificati non contengono vita all’interno, possono essere impiegati una sola volta, assorbono grandi quantità di acqua dal terreno senza ricambiare col nutrimento di cui esso ha bisogno per mantenersi fertile.

La coltivazione di OGM Monsanto per il momento in Italia è vietata, ma ciò non significa che questa multinazionale e i suoi prodotti non siano presenti sul nostro territorio.
Da oltre 20 anni, infatti, importiamo organismi geneticamente modificati sotto forma di prodotti industriali, per “merito” di multinazionali come Coca Cola, McDonald’s, Kellogg’s, Nestlé, Kraft, Ferrero e molte altre, che ne fanno un grande impiego senza segnalarlo, visto che per legge non è obbligatorio riportare la loro presenza in etichetta.

Volantino in formato A5 direttamente scaricabile alla sezione "materiale" del sito di Earth Riot

Volantino in formato A5 direttamente scaricabile alla sezione “materiale” del sito di Earth Riot

Importiamo soia e mais geneticamente modificata da Stati Uniti e Canada, carne e derivati animali che, anche se per legge non è obbligatoria la loro segnalazione in etichetta, contengono OGM.

Tra i crimini commessi da questa azienda non poteva mancare la sperimentazione animale: pratica tanto inutile a livello scientifico quanto crudele sul piano etico, Monsanto la impiega sui ratti per testare i danni che gli OGM possono provocare alla salute delle persone. Ma questi rischi ancora non si conoscono e servendosi della sperimentazione animale, priva di fondamento scientifico, di certo non si conosceranno. Nel frattempo, però, gli organismi geneticamente modificati vengono ugualmente commercializzati, esattamente come i pesticidi.

Le ragioni per lottare contro questa multinazionale dunque non mancano e anche se può sembrare utopico auspicare la sua scomparsa è invece possibile e prende forma anno dopo anno grazie al movimento dal basso in continua crescita.

3 thoughts on “March Against Monsanto Bologna

  1. Pingback: Torna la March against Monsanto contro gli OGM e in Italia c’è un solo evento | Terracina Social Forum

  2. se avete fatto fotografie dell’evento per favore mandate a March against Monsanto……manca solo l’Italia all’appello e aspettiamo ansiosi di vedere i nostri connazionali impegnati in questa campagna con il resto del mondo, grazie ; ) <3

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