Allevamenti per nutrire altri allevamenti

La regione Piemonte sta progettando l’avviamento di un allevamento di insetti destinati all’alimentazione degli “animali da redditto” per la produzione di carne e derivati e per il consumo umano.
Questo progetto fa da eco a una tendenza in voga da tempo, che le varie aziende giustificano con la sempre crescente necessità di trovare cibo per una sempre crescente popolazione della Terra.
Nasce da qui la motivazione di creare allevamenti dove schiavizzare ulteriori specie animali per nutrire quelli già schiavizzati da tempo, invece di accettare quell’evidenza che da decenni è sotto gli occhi di tutti, ma che il mercato ignora perché rappresenterebbe una perdita economica per l’industria della carne e dei derivati.
Servono 15 chili di cereali e 15.500 litri d’acqua per produrre un solo chilo di carne. Ecco dove si trovano le principali forme di sostentamento, che sarebbero più che sufficienti a sfamare le popolazioni dell’intero Pianeta se solo non fossero destinate all’ingrasso degli animali negli allevamenti, se solo si cessasse il consumo e quindi la produzione di carne, pesce e derivati animali.
Le risorse idriche del Pianeta si stanno esaurendo, le foreste vengono convertite in monocolture intensive di mais e soia, spesso geneticamente modificati, destinati agli allevamenti animali, ma il trend non sembra arrestarsi nonostante questo sistema stia portando il Pianeta al collasso.
Le specie di insetti che la regione Piemonte sta pensando di sfruttare, finanziando il progetto con 100.000 euro, sono la Mosca soldato e il Baco da Seta, quest’ultimo per rilanciare anche la produzione di seta in Italia, assente dal dopoguerra.mosca soldato
Oltre a utilizzare il problema della fame nel mondo per giustificare il progetto, gli attribuiscono quell’inesistente velo di sostenibilità che sempre più aziende tentano di assumere a parole per farsi belle agli occhi del consumatore, ma che resta privo di sostanza.
Gli insetti sfruttati, infatti, verranno alimentati con rifiuti organici che necessitano lo smaltimento, ma questo comunque determina l’avviamento di un’attività che prima non esisteva, la necessità di nuove infrastrutture e quindi un qualche impatto ambientale.
I rifiuti organici necessitano di essere smaltiti, ma se vogliamo parlare veramente di sostenibilità allora perché non usarli per produrre compost da utilizzare come fertilizzante nei campi agricoli?
La sostenibilità va ricercata nella riduzione dei consumi e di conseguenza dei cicli produttivi, così come nell’utilizzo ponderato delle risorse messe a disposizione naturalmente dalla Terra, senza dover condurre processi di deforestazione né tanto meno schiavizzare specie animali.
Il progetto della regione Piemonte, inoltre, prevede la realizzazione di un centro pilota a Torrazza Piemonte (Torino) all’interno di una centrale a biomassa, che produce calore e permetterebbe di mantenere le larve degli insetti alla temperatura di 27°, sotto la quale non potrebbero sopravvivere.
L’ennesimo progetto all’insegna della schiavitù di specie animali, condotto senza alcun reale interesse verso i popoli che soffrono la fame né tanto meno verso una più spiccata sostenibilità ambientale.

Fonte: Blitz Quotidiano