Campagna D.D.T.: contro la compagnia dei veleni

Il prossimo 21 maggio si terrà l’annuale mobilitazione contro Monsanto (March Against Monsanto), una giornata di lotta che vedrà scendere in piazza centinaia di città in tutto il mondo.
Uno di quei rari momenti in cui ci ricordiamo di esser tutti/e abitanti della Terra e non cittadini di singole città, un concetto che andrebbe alimentato, sostenuto e diffuso ogni singolo giorno.
Abitanti di una Terra che non è di nessuno, che ci ospita insieme ad altre infinite specie animali e vegetali e che abbiamo il dovere di preservare e tutelare per garantire la libertà di tutti/e, iniziando da quella della Terra stessa.
Un pianeta che sta soffrendo, soffocato dai veleni diffusi dalle varie multinazionali, ma che ancora non abbiamo imparato ad ascoltare, nonostance da tempo ci stia inviando segnali di aiuto.
La giornata del 21 maggio è incentrata sulla denuncia dei crimini di multinazionali come Monsanto appunto, ma anche Bayer, Syngenta, Cargill, Basf e DuPont: “La compagnia dei veleni”. Quelle corporation che lavorano per ottenere il dominio sui terreni, il monopolio sui semi, mutando il concetto di sovranità alimentare in schiavitù alimentare.
Una giornata che non può rimanere un evento isolato, come ci insegna il popolo argentino che scende in piazza ogni mese per resistere contro Monsanto, ma diventare un momento per rilanciare nuove iniziative, dando continuità e intensità alla lotta.mam 2016 ddtPer questa ragione è stata ideata la #campagnaDDT (Detossificazione Della Terra), che partirà ufficialmente sabato 21 maggio con iniziative a Bologna e Boscotrecase (altre in via di definizione), e di cui vi riportiamo il comunicato/appello:

L’obiettivo primo cui le multinazionali agrochimiche stanno avidamente lavorando -con risultati sempre più evidenti- è quello di raggiungere il controllo della produzione agricola, su scala mondiale, attraverso il monopolio dei semi. Appropriandosi dei mezzi di produzione alimentare è facile stabilire il controllo sociale quindi le sorti delle popolazioni umane, animali e vegetali che abitano il pianeta. Dalla sovranità alla schiavitù alimentare. Tra tante (Bayer, Syngenta, Cargill, Du Pont, Basf etc) Monsanto è la più spietata, feroce e pericolosa: ex azienda farmaceutica ha reindirizzato i propri veleni chimici dalla sfera umana a quella contadina e da anni si rende protagonista e responsabile di gravissime devastazioni, innescate nei confronti di interi territori ed ecosistemi, agricoltura genuina, salute.
Le sue pratiche più note sono:
– Progettazione e diffusione di specie vegetali e animali geneticamente modificate funzionali alla vendita di pesticidi prodotti dalla stessa multinazionale;
– Produzione di armi di distruzione di massa: DDT, Agente Arancio, Roundup (glifosato);
– Inquinamento delle risorse idriche della Terra, della Terra stessa, dell’aria con il conseguente avvelenamento delle specie vegetali e animali che entrano in contatto con i pesticidi.
– Brevetto di semi geneticamente modificati e tradizionali;
– Corruzione ed infiltrazione negli ambienti politici e negli organi statali di controllo allo scopo di certificare bevande e alimenti immessi sul mercato;
– Ricatti, minacce e omicidi commissionati nei confronti di chi, caduto nella trappola di sementi, pesticidi e monocolture geneticamente modificate, tenta di ribellarsi alla multinazionale, al seguito degli alti costi dei prodotti da essa commercializzati che hanno impoverito la fertilità dei terreni colpiti. Come i suoi attacchi, anche le azioni di contrasto e opposizione sono diffuse su scala mondiale e dal 2013 ogni anno confluiscono nella Marcia Mondiale Contro Monsanto (MAM: March Against Monsanto) che si schiera incondizionatamente contro pesticidi e agrochimica, Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e manipolazioni delle linee germinali, Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e tutti i crimini delle lobby delle nocività. Le popolazioni che resistono attivamente a multinazionali come Monsanto & Co. stanno pagando con la vita la loro opposizione, come dimostrano i casi di Argentina, India, Messico, Nigeria. Altri paesi sono riusciti a chiudere la porta alle lobby dell’agro-distruzione, come accaduto in Sri Lanka, mentre molte altre nazioni, tra cui quelle europee e il Parlamento Europeo stesso, offrono terreno fertile all’operato delle sei grandi aziende del settore.
Tra queste ultime anche l’Italia che, forte di una grossa disinformazione, scarsità di proteste e proposte da parte degli enti preposti, sta di fatto spingendo l’agricoltura italiana verso il coma farmacologico.
Un ruolo importante in questo paese è giocato dall’efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) che si è resa complice e partecipe di molti casi di collusione.
Ultimi, in ordine cronologico, sono stati:
– Il caso “Xylella Fastidiosa”, con focolaio a Gallipoli (Lecce) e che ha coinvolto a tappeto gli oliveti fino al brindisino.
Il batterio, presente sul territorio da circa 20 anni, è stato infatti reso letale dalla sperimentazione illecita di pesticidi Monsanto e BASF che hanno abbassato le capacità di difesa immunitaria delle piante. Efsa ha redatto il proprio parere scientifico su dati parziali e incompleti;
– Oscuramento dei dati reali sugli effetti cancerogeni già evidenziati da OMS e Iarc dovuti all’utilizzo del glifosato, molecola non selettiva contenuta nel diserbante di punta venduto e brevettato da Monsanto: il Roundup.
Il fine è quello di rinnovarne l’autorizzazione di vendita e utilizzo per altri 7 anni, recentemente concessa dall’Unione Europea.
L’efsa si presenta al pubblico con la pretesa di essere un’istituzione scientifica indipendente e “al di sopra delle parti” nelle sue valutazioni. Diversi membri del suo consiglio amministrativo, cosi come una buona parte degli scienziati che compongono le commissioni scientifiche, hanno collegamenti o interessi all’interno di aziende o associazioni lobbistiche dell’industria agroalimentare.
Uno studio del 2013 ha messo in luce come 123 su 209 scienziati delle commissioni scientifiche (ovvero il 59%) avessero almeno una connessione con l’industria e, precisamente, con il settore industriale su cui l’efsa è chiamata ad esprimersi ed emettere pareri per la regolamentazione. Un esempio su tutti, nella commissione “Prodotti dietetici, alimentazione e allergie”, 17 dei 20 scienziati che la compongono hanno in totale 108 connessioni d’interesse con l’industria, gruppi lobbistici o organizzazioni finanziate dal mondo economico.
Riteniamo dunque importante attivare azioni di protesta, informazione pulita e resistenza permanente, partendo con l’aderire alla chiamata del 21 maggio 2016, giornata mondiale dedicata alla March Against Monsanto.
Lanciamo inoltre un appello a tutte le realtà già colpite, a quelle a rischio, o semplicemente consapevoli affinché possano essere organizzate diverse iniziative volte a far luce sui crimini condotti dalla compagnia dei veleni di cui fanno parte Monsanto, Bayer, Syngenta, Cargill, Basf e Du Pont.

La campagna è aperta a sottoscrizioni di chi si rivede e condivide quanto espresso nel comunicato e di chi ha il desiderio di organizzare iniziative nella propria città, il 21 maggio e in seguito.
Per ulteriori informazioni e comunicazioni è possibile scrivere all’indirizzo mail [email protected], e sul sito della campagna è possibile trovare una sezione dedicata al materiale appositamente ideato e a disposizione di tutti/e.
L’antidoto ai crimini condotti da queste multinazionali si chiama informazione pulita; facciamola circolare, ognuno/a di noi può diventare parte attiva di un cambiamento quanto mai urgente e necessario.

Monsanto Fuori dalla Terra!
Per la detossificazione della Terra, per la liberazione animale e umana e in solidarietà con i popoli resistenti!

Dedichiamo questa campagna alla memoria di Berta Caceres e di tutte quelle persone che dedicano la propria vita nella difesa della Terra.