Il macello di Yellowstone

Coyote e Wolf, così si sono fatte chiamare le due persone che venerdì 23 marzo scorso hanno sabotato le operazioni dei funzionari di Yellowstone, bloccando per quattro ore l’accesso alla strada che conduce all’area di macellazione dei bufali selvatici, sbarrata con tre barili pieni di cemento.yellowstone
Yellowstone, lo storico parco nazionale statunitense e, teoricamente, riserva naturale per molti viventi, è diventato il principale fornitore di bestiame per le lobby del Montana con centinaia di bufali selvatici mandati al macello ogni anno.
Tradendo il fine ultimo del parco, i funzionali di Yellowston svendono all’industria della carne e dei derivati animali uno degli animali simbolo di quelle praterie.
Nonostante gli stessi manager del parco abbiano sottolineato le difficoltà della mandria centrale, decimata da queste operazioni, Yellowstone ne ha incrementato ulteriormente l’abbattimento, con circa 800 vittime all’attivo sino ad oggi: oltre 1.200 bufali sono stati eliminati da quelle che sono le popolazioni selvatiche e migratorie che attraversano il paese.
Un provvedimento che sottolinea quanto gli interessi economici dettati dalle leggi capitaliste prevarichino, stravolgendole, anche quelle che, per definizione, autodeterminano la libertà del vivente, condannando così anche i selvatici a quel meccanismo di dominio alimentato dalla cultura antropocentrica.
Meccanismo che limita, ma non conosce limiti, estendendo il proprio regime di sfruttamento anche al di fuori dei luoghi di reclusione, a conferma di come il concetto stesso di liberazione non possa essere auspicabile su una Terra resa schiava dalle dinamiche capitaliste.

PP

Fonte: Earth First! Journal