Free UPIII: system change, not climate change!

UPIII, dopo i processi del 24 e del 31 luglio scorsi, è stata condannata complessivamente a 9 mesi di carcere, considerando i 4 già passati in detenzione nell’attesa di essere giudicata.
Arrestata nel marzo del 2018, con l’accusa di aver lanciato fuochi d’artificio verso la polizia impegnata in uno delle tante opere di rastrellamento di attivist*, UPIII è diventata il simbolo della resistenza contro quel fenomeno di criminalizzazione che sta colpendo tutt* i/le difensori della foresta di Hambach e del clima.
Attivista di cui ora si conosce l’identità, una ragazza di 23 anni di origini australiane alla quale il giudice ha negato la condizionale a seguito del non celato desiderio da parte di UPIII di far ritorno quanto prima sugli alberi.
Dopo la lettura della sentenza il giudice ha voluto sottolineare come la condanna combinata ad UPIII rappresenti un preciso atto intimidatorio nei confronti di chiunque voglia prender parte alla resistenza per difendere la foresta di Hambach.
Mentre la Terra è teatro della più grande emergenza globale mai vista nella storia, tra incendi, siccità ed emissioni di CO2 oltre ogni limite, i tribunali della regione mineraria della Renania, con l’ausilio di politici pagati dalle lobby del carbone, oltre a normalizzare e legalizzare le opere estrattive condotte dalla multinazionale RWE ammettono il loro ruolo di strumento repressivo politico e ambientale.
Quello che sta accadendo ad Hambach è lo specchio di un sistema costruito per proteggere gli interessi economici di stati e multinazionali, a discapito del clima, dell’integrità ambientale e animale, della libertà dei popoli.
Quella che si sta svolgendo ad Hambach è la battaglia per la liberazione della Terra!

Per spedire lettere, zine, disegni, foto ed esprimere la propria vicinanza e solidarietà ad UPIII è possibile scrivere al blog ABC Rhineland

VM

Fonte: Hambacher Forest