OGM IN INCOGNITO

Organismi Geneticamente Modificati, questo è il nome esteso: il cibo che consumiamo ogni giorno ormai ne è pieno ed è sempre più complicato sapere dove essi si trovino, se nei cereali, nel pane o nei biscotti che abbiamo comprato ve ne siano.

Gli OGM ormai da tempo sono argomento di dibattito e di discussione in più nazioni: in Russia recentemente è stato bandito il mais geneticamente modificato della Monsanto, probabilmente in seguito alle ricerche che sono state effettuate in Francia e che dimostrano la tossicità di questo prodotto e il rischio che possa essere cancerogeno per l’essere umano… ovviamente a pagare il prezzo di questi test sono stati poveri topolini.

La Monsanto è la multinazionale regina in termini di OGM: saccheggia i piccoli agricoltori, li deruba dei cereali esistenti da millenni e da loro coltivati, per poi mischiarli con qualche ibrido da laboratorio e vantarsi di aver creato una nuova specie, appropriandosi delle risorse naturali con cui campavano intere popolazioni.

Durante quest’ultima estate vi sono state tre decisioni fondamentali che non fanno che rafforzare il potere che aziende sementifere come la Monsanto hanno sul mercato mondiale, mettendole nella posizione di fare ciò che vogliono a discapito della salute di tutti quanti.

Il 16 luglio la Corte di Giustizia Europea bandisce le sementi tradizionali che non sono iscritte al catalogo (di dominio delle multinazionali), definendo ufficialmente il loro commercio illegale.

Il  6 settembre l’Unione Europea impone all’Italia di permettere la coltivazione del mais OGM (Monsanto, ovviamente), unico Paese il nostro a non essersi posto domande, anzi, Monti nello stesso periodo ha addirittura dichiarato che il commercio a chilometro zero è dannoso per l’economia mondiale.

Il primo di ottobre il Parlamento Europeo boccia l’obbligatorietà di segnalare sui prodotti freschi come la carne se essi contengano o meno OGM… questo a partire dal 2014, un’altra buona ragione per smettere di consumarne (magari anche prima).

La differenza, quella visibile, tra un pomodoro naturale e uno geneticamente modificato. Ma sotto ci sono differenze non direttamente visibili all’occhio umano molto, molto pericolose…

In tutte queste decisioni, dove si trova la tutela della salute del cittadino? Dell’ambiente che vede le proprie terre invase da piantagioni velenose che nulla hanno a che fare con l’agricoltura esistente da millenni? Dei piccoli produttori che vedono minacciati i loro commerci con cui campano da una vita e che fanno la storia dell’agricoltura?

In California, a novembre, si terrà un referendum per chiedere ai cittadini se vogliono la segnalazione della presenza di OGM sull’etichetta dei prodotti… in Italia quanto dovremmo aspettare?

La coscienza delle persone può fare tanto, ognuno di noi può decidere se sottostare alle leggi che gli vengono imposte oppure fare qualcosa per opporsi. Intanto facciamo girare le informazioni pulite che alla TV e nei giornali difficilmente troviamo, informiamoci a vicenda e non smettiamo mai di lottare per la nostra salute e quella dell’intero Pianeta.

ORE E SEMPRE… RESISTENZA!!!