Sgombero della Jungle di Calais: 2° atto (AGGIORNAMENTO)

I migranti che abitano la parte sud della Jungle avranno una settimana per abbandonare la zona. Questo è quanto ha annunciato lo scorso 12 febbraio Fabienne Buccio, il prefetto di Pas-de-Calais, che vuole ridurre della metà la superficie dell’accampamento.
Ad essere coinvolte sono tra le 800 e le 1000 persone insediate su circa sette ettari di terreno, dentro a tende e capanne. Il provvedimento, emanato a inizio 2016, rientra nella decisione del governo francese di ridurre a 2000 il numero di migranti attendati nella Jungle di Calais.
Questa è già la seconda opera di riduzione dall’inizio dell’anno, condotta a colpi di ruspe, gas lacrimogeni e assalti da parte della polizia, aiutata da gruppi fascisti.calais stop brutality
L’obiettivo è quello di smistare i migranti in aree dove sia anche più semplice controllarli, come il CAP, centro d’accoglienza in prossimità della Jungle che assomiglia molto a un campo di concentramento.
Si tratta della struttura composta da 1.500 sistemazioni all’interno di 750 container riscaldati, allineati dietro a recinzioni come a voler sottolineare il rifiuto da parte del governo francese di voler ospitare i migranti nel paese. Qui da qualche settimana alloggiano già rifugiati siriani e afgani le cui tende sono state sbaraccate.calais campo concentramento
Un’altra possibile sistemazione “offerta” ai migranti è rappresentata dai CAO, centri d’accoglienza più o meno improvvisati in 70 città francesi, dove quasi 2.500 persone stanno già passando l’inverno.
I primi fra questi centri sono stati aperti nell’ottobre 2015, quando il ministero dell’interno ha deciso che i 6.000 migranti accampati nella Jungle stavano diventando difficilmente controllabili, numero che al momento è sceso a circa 4.500 rifugiati.
Fabienne Buccio ha dichiarato che si impegnerà a facilitare la domanda di asilo in Francia per i rifugiati. Nel frattempo, lo scorso 10 febbraio un’altra persona è stata trovata morta nel porto di Calais, probabilmente deceduta nel tentativo di passare la frontiera per attraversare la Manica e giungere in Gran Bretagna.
Dallo scorso ottobre, oltre 15 migranti hanno perso la vita con lo stesso desiderio, alla disperata ricerca di una nuova vita in libertà.

AGGIORNAMENTO – 22/02/2016
Le persone che abitano la zona sud della Jungle hanno tempo fino a martedì 23 febbraio per abbandonare l’area, dopo questo termine scatterà lo sgombero forzato.
Riportiamo una parte del comunicato diffuso dalla rete Calais Migrant Solidarity dove si può leggere:

L’annuncio della distruzione della giungla a Calais non è una sorpresa per noi. Per anni il governo e la prefettura di Calais hanno sistematicamente distrutto le case della gente. Per anni le persone sono state picchiate da polizia e fascisti, e hanno avuto la loro proprietà privata rubata o distrutta. Per anni le persone sono state costretti a vivere nella paura e insicurezza.
La giungla che abbiamo oggi è un ghetto creato dal governo francese, dopo sgomberi di squat e altre giungle.

Il comunicato si conclude con l’appello affinché siano organizzate, ora e nelle prossime settimane, azioni di protesta contro società, enti e gruppi francesi e inglesi che sono coinvolti nelle operazione di repressione ai danni dei rifugiati della Jungle.

Fonti: Le Monde – La Voix du Nord