Il costo animale del glifosato

Nel novembre del 2015 è stato diffuso un reportage, redatto da Pablo Ernesto Piovano, dal titolo Il Costo umano dei pesticidi che denuncia i danni alla salute degli animali umani in Argentina provocati dall’esposizione, più o meno indiretta, al glifosato, principio attivo del Roundup, erbicida prodotto e commercializzato da Monsanto.
Il documentario sottolinea l’incremento di patologie nel paese da quando l’impiego di pesticidi è aumentato a causa della crescente diffusione di monocolture di soia geneticamente modificata, con i casi di cancro tra i bambini triplicati, i casi di malattie della pelle e patologie respiratorie che risultano incalcolabili, e quelli di malformazione neonatale aumentati del 400%.
Adesso è possibile stilare una prima stima dei danni che la diffusione di glifosato e il conseguente avvelenamento di terre e corsi d’acqua stanno provocando agli animali non umani sempre in Argentina, attraverso un articolo pubblicato dal Daily Mail e riportato sul sito ufficiale della March Against Monsanto.
La mappa diffusa dal Daily Mail mostra i casi registrati fino a questo momento che evidenziano i danni subiti dagli animali non umani, molti dei quali nascono con gravi malformazione che ne determinano l’immediato decesso, come nel caso del maialino-ragno, della capra a due teste o di quello che è stato ribattezzato l’elefante-porcellino, nato con un tronco al posto del naso.glifosato animali deformi2Come nel caso degli animali umani, dove l’esposizione al glifosato di molte donne in stato di gravidanza diede alla luce figli e figlie con gravi malattie della pelle e malformazioni, la stessa cosa sta capitando anche tra gli animali non umani, che spesso vengono direttamente alimentati con mangimi (mais e soia geneticamente modificati) precedentemente trattati e che contengono il principio attivo del Roundup.
Ma, come spesso abbiamo cercato di sottolineare denunciando l’inefficacia di una lotta condotta solo e se i problemi toccano da vicino o si verificano sotto casa, la realtà appena descritta non è più solo una triste esclusiva dell’Argentina.
Recentemente, negli Stati Uniti, in un tratto compreso tra la Virginia e la Georgia, sono stati analizzati 59 piccoli corsi d’acqua per verificare la presenza di 108 diversi prodotti farmaceutici.
I risultati hanno evidenziato la presenza di almeno uno dei composti ricercati in tutti e 59 i corsi d’acqua analizzati, un inquinamento che è stato attribuito allo scarico delle acque reflue provenienti da diversi impianti.
Il glifosato, attraverso gli erbicidi che lo contengono, viene ormai utilizzato su ogni tipo di coltura, sia essa geneticamente modificata o no, nel trattamento di prati, giardini e campi sportivi, e la sua presenza è stata rilevata anche in Italia.
In Valdarno, nel Matassino, è stata rilevata la presenza di 33 diverse sostanze chimiche nelle acque destinate alla potabilizzazione, tra le quali figura anche il glifosato, come già era stato evidenziato nel corso di analisi che hanno interessato bacini idrici del biellese e del modenese.

La lista delle sostanze chimiche rilevate in Valdarno.

La lista delle sostanze chimiche rilevate in Valdarno.

Una contaminazione che si sta diffondendo con grande rapidità, colpendo flora e fauna, animali umani e non umani, rendendoci tutti/e schiavi/e delle decisioni prese dalle multinazionali dell’agro-chimica supportate dagli organi istituzionali, che invece di tutelare l’integrità della Terra e di chi la abita, proteggono gli affari delle compagnie interessate.

Fonte: MAM