Repressione legalizzata, Resistenza criminalizzata

Voi sapete quello che dovete fare.
Il Winka (usurpatore) capitalista e il suo potere è il nostro nemico.
Con il nemico non si discute.
Il nemico si distrugge.
Così che mi rivolgo ai giovani, i peñi e i lamngen con la dignità dei nostri antenati fate quello che considerate che bisogna fare.
Da parte mia dico alla mia gente, a tutti: non penso che dialogherò più con questa spazzatura, assassini, razzisti, oppressori, tutti quelli che leccano i piedi ai gringos, alle multinazionali, alla società e a quella manica di assassini.
Non ho paura. Viva la RAM. Viva la CAM. Viva l’autodifesa e il sabotaggio.
Pietre e fuoco all’oppressore, risponderemo con lo stesso livello di violenza per proteggere le nostre cose.
Difendetevi con quello che avete alla portata.
Hasta la Vittoria, vincere o morire, Marrichiweu!

Il concetto attualizzato di disobbedienza civile, ovvero l’opposizione a quelle espressioni di dominio e prevaricazione che, normalizzate e rese legali dal sistema per tutelare e giustificare l’operato del sistema stesso, minano la libertà dell’essere e dell’ambiente.
Per questo discorso, pronunciato nel marzo 2018 a Bariloche nel corso del processo che ne ha determinato l’estradizione in Chile e rivolto al popolo Mapuche, Facundo Jones Huala è stato incriminato per intimidazioni pubbliche e incitamento all’odio, in quanto le sue dichiarazioni oltrepasserebbero i limiti della libertà d’espressione.
Il lonko, estradato in Chile lo scorso agosto dopo aver già trascorso 13 mesi nel carcere di Esquel, a prescindere dall’esito di questa detenzione dovrà poi affrontare due cause analoghe, oltre a quella che vede sotto processo diversi membri della comunità Mapuche en Resistencia de Cushamen mossa ai loro danni dal gruppo Benetton inerente all’usurpazione di Black River, ovvero la lotta di recupero di quelle terre ancestrali colonizzate dalla stessa multinazionale italiana.
Oltre all’incriminazione ricevuta per le parole pronunciate attraverso gli altoparlanti del tribunale di Bariloche, Facundo è stato accusato di incitamento alla violenza collettiva a seguito del discorso che tenne subito dopo il ritrovamento nel fiume Chubut del corpo senza vita di Santiago Maldonado.
Provvedimenti in linea con il processo di criminalizzazione della resistenza Mapuche che di fatto hanno condotto alla stessa estradizione di Facundo, risultato a lungo rincorso dal governo Macrì in quel fenomeno di mistificazione dei fatti che vede i/le Mapuche e solidali taggati come estremist* e terrorist*.

PP

Fonte: infobae