Siamo tutt* criminali

Mercoledì 12 dicembre il parlamento statale della North Rhine-Westphalia (Nordreno-Vestfalia – Germania) ha approvato una legge che, senza la formulazione di un’accusa, prevede l’arresto e l’incarcerazione sistematica per un periodo di 28 giorni.
Sede del distretto minerario situato nel triangolo di terra compreso tra le città di Dusseldorf, Colonia e Aquisgrana, ovvero la cornice che circonda la foresta di Hambach, il NRW introduce una legge già in vigore nello stato della Baviera al fine di incrementare la propria autorità sulle aree interessate rafforzando, parallelamente, quel fenomeno di criminalizzazione della resistenza che colpisce sistematicamente chi si oppone ad atti discriminatori, di prevaricazione e dominio su Terra e viventi.
La legge che probabilmente verrà estesa anche nell’opera di rastrellamento anti-rifugiati, oltre a consegnare alla polizia tedesca piena libertà per quanto riguarda le intercettazioni compreso il monitoraggio della messaggistica whatsapp, prevede il divieto di assemblamento in occasioni ritenute a rischio dalle autorità e l’automatica applicazione degli arresti domiciliari in caso di violazione.
Misure coercitive e repressive che, come nel caso delle GLI-F4 (granate assordanti utilizzate dalla gendarmerie francese nel corso delle manifestazioni secondo propria interpretazione) la polizia tedesca può ora applicare anche solo con la presunzione che un crimine si stia o meno per verificare.
Crimine ritenuto tale dal sistema.
Un provvedimento volto a rafforzare quel fenomeno di distorsione della realtà che possa condurre l’opinione pubblica a normalizzare processi funzionali al capitalismo, come la devastazione della Terra, criminalizzando e bollando in tal senso chi la difende, non per se stess*, ma per la libertà di tutt*.

VM

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