GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI

In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti degli Animali, Earth Riot (Convivenza Pacifica) si è fatto promotore di un evento nazionale mirata a ricordare ogni singola vittima che l’industria della pelliccia provoca ogni giorno.
Diverse sono state le iniziative a prendere vita in varie città d’Italia, ognuna al fine di denunciare la prigionia, la sofferenza, la morte che si celano dietro la produzione di capi in pelle e pelliccia, di portafogli, scarpe, giacche con colletto o cappuccio contornato da inserti in pelo.
Forse non tutti sanno che giacche e giacconi con colletto, cappuccio e polsini in pelliccia sono frutto del sacrificio di cani e gatti (ma non solo, a volte anche procioni) scuoiati vivi unicamente perché la moda ha deciso così. Se vi sentite dire che non è vera pelliccia non fidatevi, il più delle volte vogliono solo intendere che non si tratta di visoni, ermellini, o conigli, ma è stata comunque necessaria l’uccisione di qualche animale per la produzione di questi inserti.
Questa è esattamente la riflessione che vorremmo tentare di scatenare nelle persone: dove sta la necessità di sacrificare degli esseri viventi che provano emozioni e dolore esattamente come noi solo per vestirsi?
Agnellini, conigli, ermellini, volpi, visoni, cincillà, cani e gatti, catturati, privati della libertà, ingabbiati e destinati ad una vita di prigionia prima di morire per diventare un oggetto o parte di esso. (Potete leggere il volantino qui allegato per capire meglio quale sia la nonvita di questi animali: fronte e retro)

Le città a scendere in piazza sono state molte:

  • Bologna, dove si è celebrata una processione funebre simbolica con tanto di bara per ricordare gli animali che non ci sono più;
  • Bari con l’aiuto degli attivisti di Taranto, che a causa del mal tempo sono andati in trasferta pur di protestare, e insieme hanno dato vita ad un sit-in con cartelli e volantinaggio;
  • A Roma (città in cui trovate iniziative ogni weekend), a Massa Carrara, e a Belluno sono stati allestiti dei presidi informativi e di protesta;
  • A La Spezia si è tenuta una rappresentazione scenografica con l’utilizzo di pellicce stese a terra, offerte da chi ha cambiato le proprie idee, sulle quali sono state poste alcune foto di animali;
  • A Genova gli attivisti hanno dato vita ad un presidio itinerante, che li ha visti sostare con cartelli raffiguranti gli animali fuori dai principali negozi rivenditori di pellicce per spiegare alle persone quanto la moda sia macchiata di sangue;
  • Belluno, con un banchetto più presidio molto partecipato;
  • A Catania purtroppo hanno dovuto annullare l’iniziativa in programma per maltempo rinviandola però al prossimo weekend; chi volesse partecipare può contattare Alessandra Tortomasi.
Alcune immagini dalle iniziative in giro per l’Italia:

processione funebre a Bologna

 

 

 

 

 

 

 

sit-in a Bari con l’aiuto di Taranto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

rappresentazione a La Spezia

 

 

 

 

 

 

 

 

presidio itinerante a Genova

 

 

 

 

 

 

 

 

Fa freddo, piove, siamo in autunno e magicamente ogni anno rispuntano le pellicce: per questo abbiamo voluto dedicare la Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali a questo argomento, ma ciò non significa che gli altri non meritino la stessa attenzione.
Come le vittime dell’industria della pelliccia vi sono da ricordare i milioni di animali uccisi ogni giorno negli allevamenti intensivi volti ad ingrassare il mercato della carne e dei derivati, tutti quelli rinchiusi nei laboratori di vivisezione, torturati e uccisi in nome di una falsa scienza, quelli vittime dei passatempi violenti di qualche persona annoiata e tra questi non solo le vittime della caccia, ma anche quelle della pesca, sempre comunemente considerata un male minore o anche meno, quelli sfruttati, violentati, imprigionati e torturati a vita nei circhi, negli zoo e negli acquari, e quelli che vivono nelle foreste e perdono la vita per mano di un cacciatore o delle multinazionali, che per costruire i propri stabilimenti distruggono questi paradisi naturali e con esse chi le abita.
Un pensiero quindi a tutti loro, con la speranza che ogni giorno vi siano sempre meno sacrifici nel Mondo.