Give ‘em the boot: FUERA MONSANTO!

Monsanto dovrà comparire in giudizio per crimini contro la natura (ecocidio) e l’umanità!
La multinazionale statunitense, leader del settore agroindustriale per la produzione di pesticidi e nella diffusione di organismi geneticamente modificati, il 16 ottobre 2016 sarà chiamata a presentarsi di fronte al Tribunale Internazionale di La Haya, in Olanda.
La notizia è stata data lo scorso 4 dicembre dal gruppo di realtà, associazioni e singol* cittadini* che si sono unit* in questo procedimento, sottolineando ancora una volta le ragioni per cui questa multinazionale deve chiudere.
Dal 1901 Monsanto produce vere e proprie armi di distruzione di massa, sostanze chimiche altamente tossiche che hanno provocato danni permanenti all’ambiente, generato infermità, danni al DNA umano e morte in migliaia di persone e animali.
Questi prodotti includono:

  • PCBs (bifenil-polyclonirato): uno dei dodici agenti contaminanti organici resistenti (POP) che colpiscono gli animali e la fertilità umana;
  • 2, 4, 5 T (2, 4, 5,-acido triclorophenoxyacetico): un componente della diossina che contiene il defoliante “agente arancio”, utilizzato dall’esercito USA durante la guerra in Vietnam, e che continua a causare malformazioni del feto durante la gravidanza e casi di cancro;
  • Lasso: erbicida che oggi è proibito in Europa;
  • Round-up: l’erbicida più utilizzato al mondo, il cui principio attivo, il glifosato, è stato riconosciuto dall’OMS come agente cancerogeno. Provoca inoltre sterilità maschile, malformazioni del feto nel corso della gravidanza, una sostanza che, finendo nel nostro organismo, attacca le pareti del tratto gastrointestinale, uccidendo i batteri benefici che ospitiamo e mettendo a serio rischio la nostra salute: l’80% delle difese immunitarie si trovano proprio in questi organi.

Questo erbicida tossico viene utilizzato insieme alla qualità di semi geneticamente modificati del Roundup (-GM), impiegati soprattutto nella grandi monocolture per produrre soia, mais e colza destinati all’alimentazione degli animali negli allevamenti e per la produzione di biocarburanti, colture -GM che necessitano numerosi trattamenti chimici per crescere.

L’aspetto interessate della questione è proprio questo, non tanto la citazione in giudizio dove siamo certi che Monsanto si presenterà con una schiera nutrita di avvocati, ma l’aver portato nuovamente alla luce del sole e in maniera così decisa le ragioni per le quali questa multinazionale va combattuta fino alla sua definitiva chiusura.
Non aspettiamoci dalle istituzioni risultati sconvolgenti, è confortante che ci sia chi si impegna nel minare le fondamenta di questi colossi dello sfruttamento globalizzato che, però, come già sta accadendo, siamo convinti crolleranno grazie a una sempre maggiore presa di coscienza da parte delle persone.
Monsanto è in crisi già da qualche tempo: molti stabilimenti di sua proprietà hanno già chiuso negli Stati Uniti e quelli ancora in funzione sono spesso soggetti ad atti di sabotaggio volti ad arrestare le operazioni di questa multinazionale e ad alzare l’attenzione pubblica.
Quello che va fatto adesso è proprio questo, incrementare l’informazione di denuncia contro Monsanto allo scopo di destare maggiormente l’opinione pubblica, in modo da costruire una coscienza del problema che conduca a una mobilitazione costante, considerando anche la minaccia portata dal Ttip che aprirebbe le porte al dominio da parte di questa e altre multinazionali: Cargill, Syngenta, Bayer, etc.
L’Argentina è un triste esempio dei danni che le azioni della Monsanto possono provocare, ma è anche il territorio testimone della lotta più grande attualmente in corso contro il colosso agroindustriale.

Una lotta in corso da oltre due anni, condotta grazie alla resistenza di un popolo dal quale prendere esempio, che un giorno ha deciso di dire basta alla colonizzazione condotta da questa multinazionale, all’avvelenamento di aria, terra e acqua attraverso la diffusione di sostanze chimiche, note per provocare danni alla salute delle persone che si ripercuoteranno per generazioni.

Questo articolo vuole essere anche un appello: vorremmo riuscire a costruire una mobilitazione dal basso continuativa, libera da ogni controllo istituzionale, contro Monsanto e altre multinazionali, fatta di informazione pulita e dialogo con le persone. Se sei interessat* a fare attivismo reale contattaci all’indirizzo: [email protected]

Fonte: Biodiversidadla