La Jungle di Calais di nuovo in fiamme

Nella notte tra il 21 e il 22 novembre un nuovo incendio, di cui questa volta non si conosce l’origine, ha colpito la Jungle di Calais, devastando altri cinquanta rifugi dove alloggiavano prevalentemente persone di origine eritrea.
In attesa che giungessero i vigili del fuoco, il popolo della Jungle ha tentato di arginare l’incendio spingendo le fiamme all’esterno dell’accampamento che, ricordiamo, da aprile 2015 ospita oltre 6000 persone.fire calais
Il comunicato diffuso parla di tre persone, tra le quali una donna incinta, ustionate, in stato di shock e intossicate dal fumo. I soccorsi hanno tardato ad arrivare e i feriti sono stati portati in salvo da amici e solidali.
Non è però mancata la presenza delle forze dell’ordine, immediatamente schierate in tenuta antisommossa; con il prefetto che vieta alle associazioni di attrezzare la Jungle con estintori perché potrebbero essere usati come armi, si torna così a stilare classifiche tra vite di seria A e di serie B.
Intanto a pagare sono state altre persone che hanno perso riparo, effetti personali, documenti, vestiti e scarpe, dopo esser stati costretti a scappare dalla propria casa.
Si rinnova quindi l’appello che avevamo diramato già la scorsa settimana in seguito all’incendio scoppiato nella notte tra il 13 e 14 novembre che aveva distrutto 2.500 metri quadrati della Jungle: servono tende, coperte, vestiti, scarpe e cibo, mentre le temperature sono sempre più rigide.

Siamo tutt* Terrestri!

Fonte: Calais Migrant Solidarity