Mai più prigioniere: sulla strada per la liberazione terrestre

Dove prima sorgevano simboli di schiavitù e sfruttamento, ora regna la libertà!
Una frase che avevamo utilizzato già qualche mese fa nel descrivervi Agripunk, realtà per la liberazione animale, umana, della Terra che si trova ad Ambra di Bucine, in provincia di Arezzo.
Questa realtà antispecista è riuscita nell’impresa di convertire l’area destinata ad allevamenti di Amadori per lo sfruttamento di tacchini in oasi per il rifugio di “animali da reddito” strappati al destino del macello.
Un percorso di liberazione totale che riqualifica un intero territorio ora adibito all’agricoltura, alla tutela ambientale e all’accoglienza di animali non umani e umani.
La frase con la quale abbiamo aperto oggi assume un valore ulteriore rispetto a qualche mese fa, perché è di ieri la notizia che altre vite sono state salvate e sono finalmente libere. Sono state chiamate Polz, Verdena e Io, e sono tre delle mucche salvate dalla Rete dei Santuari degli animali liberi, come si può leggere nel comunicato diramato da Agripunk di cui vi proponiamo alcuni estratti.polz verdena io

Finalmente, dopo settimane, mesi di attesa e tira e molla, sono arrivate 3 delle mucchine salvate dalla Rete dei santuari per animali liberi, grazie all’impegno di Vitadacani, provenienti dalla stalla degli orrori di Suzzara.
Sono arrivate ieri sera alle 21 con il buio.
Erano un po’ spaesate e stanche per il lungo viaggio, soprattutto diffidenti ma un buon ciuffino di fieno una ad una le ha convinte a scendere.
Cosa che hanno apprezzato parecchio…appena trovati acqua e cibo si son convinte di essere nel posto giusto e si sono calmate…
…Questa mattina siamo andati a svegliarle portando loro 3 cassettine di doni gustosi. Le abbiamo trovate molto più serene, si avvicinano e seguono David ovunque. Abbiamo anche finalmente deciso come si chiameranno: Polz la più scura, curiosa e spavalda, Verdena la più schiva con la V bianca in fronte e Io, la più bianca, grande e serena.

A questo link potete leggere in comunicato per intero diffuso da Agripunk, dove troverete ulteriori foto che testimoniano quanto vi stiamo riportando.
Ma c’è un ulteriore fattore che rafforza la già straordinaria impresa compiuta da quest* ragazz*, il fatto che Agripunk abbia ricevuto la notifica per la quale nessun animale ospitato da loro potrà essere utilizzato per la produzione di alimenti.
Gli Agripunkers sono liberi e liberi resteranno!non più da reddito
Come ci ha spiegato Desirée, una delle fondatrici di Agripunk:

Se vuoi tenere animali da reddito devi per forza iscriverti all’ASL come allevatore, noi, avendolo fatto come associazione, siamo riusciti ad ottenere almeno che sia riconosciuto il fatto che tutti gli animali che sono qui non sono più considerati carne da macello o bestie da sfruttare.

Questo perché adesso la burocrazia prevede così, ma il sogno è quello che un giorno non vi sia più la necessità di specificare che gli animali ospitati non sono destinati alla macellazione, auspicando che il processo di risveglio delle coscienze abbia condotto a un rispetto per la vita che rifiuta il sacrificio di altri esseri viventi, riconoscendo finalmente l’uguaglianza tra specie. Siamo tutt* Terrestri!