McDonald’s: ci serve carne fresca da sfruttare (ovviamente non da vendere, quella la vogliamo marcia e infetta!)

Le selezioni sono iniziate: è partito la scorsa settimana da Parma il McItalia Job Tour, la nuova modalità di reclutamento istituita dalla multinazionale dei fast-food che dall’inizio dell’anno ha messo in pratica una strategia pubblicitaria basata sullo sfruttamento della crisi, nel tentativo di accaparrarsi nuovi dipendenti (e consumatori).
Nel gennaio scorso ha circolato su molti canali televisivi uno spot mirato a sottolineare quanto McDonald’s tenga ai propri lavoratori, quanto si impegni a creare ambienti lavorativi accoglienti, quanta offerta di lavoro e possibilità di carriera esso offra.
Tempo qualche settimana e questo spot è praticamente scomparso dalla TV, smentito dagli stessi ex dipendenti che, anche attraverso un’immagine contropubblicitaria ideata da noi per fare il verso a McDonald’s, hanno più volte spiegato come i dipendenti di questa azienda vengano realmente trattati.
Lavoratori con contratto a tempo indeterminato, licenziati dall’oggi al domani per esser poi riassunti in apprendistato in modo da poterli pagare di meno; alcuni casi di turni di 24 ore; obbligo durante la pausa pranzo di consumare unicamente prodotti di McDonald’s senza alcuna preoccupazione per possibili intolleranze e allergie alimentari o rispetto per scelte ideologiche.
Ritmi di lavoro sono altissimi ed estenuanti, fattori, questi, che incrementano anche il rischio di infortunio, ennesima conferma che il solo interesse di questa azienda sono gli alti profitti a discapito della salute dei propri dipendenti (e di tutto, dall’inizio alla fine della catena di produzione e di distribuzione).
Ma è la stessa multinazionale a sostenere questa tesi attraverso la propria offerta lavorativa. La selezione svolta a Parma punta ad assumere 20 nuovi dipendenti, sulle 800 persone che si sono presentate (oltretutto, 800 è il numero limite imposto dall’azienda stessa… probabilmente se ne sarebbero anche presentati di pù), ai quali verrà fatto un contratto che prevede circa 20 ore di lavoro settimanale, con uno stipendio di 500 euro lordi al mese.
Accogli, friggi, assembla, questo è il motto che McDonald’s esprime ai propri lavoratori: 20 ore immersi nell’alienazione più totale, ripetendo all’infinito gli stessi gesti e costretti ad essere sorridenti e socievoli con i clienti.
Questa è la routine quotidiana se si sceglie di entrare a far parte di quella che loro chiamano la grande famiglia di McDonald’s. Un’altra cosa che questa azienda non dice è che spesso dopo pochi mesi o anche settimane ti potresti tranquillamente ritrovare per strada senza tanto preavviso,  perché la famiglia ha bisogno di te, ma solo fin quando gli fa comodo.
A McDonald’s non fa comodo avere gli stessi dipendenti per troppo tempo: prima o poi potrebbero risentire delle precarie condizioni di sicurezza e dei pochi diritti sul posto di lavoro, potrebbero notarlo e parlarne tra loro, riunirsi e manifestare per chiedere più garanzie… e così McDonald’s dovrebbe scendere a compromessi con qualche povero impiegato, di cui gli importa poco e niente. Quindi, meglio licenziare frequentemente, senza lasciare il tempo necessario per creare unione e consapevolezza.

lavoratore sfruttato in una piantagione di caffè in Guatemala. McDonald’s è nell’occhio del ciclone per le aziende da cui si rifornisce per il proprio McCaffè.

Questa multinazionale da sempre sfrutta i propri lavoratori, che si tratti di chi viene impiegato nei fast-food, o schiavizzato nelle industrie e stabilimenti sparsi nel Mondo, e il modo in cui McDonald’s ultimamente sta sfruttando la crisi e la disperazione di chi non riesce a trovare un lavoro non fa che aggiungere conferme ad altre conferme.
Un’azienda che contribuisce a precarizzare una realtà lavorativa già sufficientemente precaria,  offre posti di lavoro che poi svaniscono privando le persone della possibilità di crearsi una stabilità, promette l’apertura di nuovi punti vendita puntualmente bloccata dalle valutazioni di impatto ambientale, come è accaduto a Montecatini e Urbino di recente.
Insomma, il pagliaccio imbroglione ultimamente fa tante promesse che però non può mantenere: pensateci due volte prima di farvi assumere da McDonald’s!

2 thoughts on “McDonald’s: ci serve carne fresca da sfruttare (ovviamente non da vendere, quella la vogliamo marcia e infetta!)

  1. Tra una settimana mi scade il contratto nel MC Donald s … SN tre anni che ci lavoro … Mi sento esaurita pero allo stesso tempo ho paura di perdere qst lavoro perche in giro non c e nulla… E ci terrei tanto a crearmi un futuro e senza lavoro non lo posso fare…. Non mi hanno detto ancora nulla.. So che se mi trasferiscono in un altro locale non avendo la patente sarò costretta a rifiutare l offerta… E so anche che a Loro non importa se io posso o meno ,qll che importa a loro e trasferirmi in altro Mc Donald s pur di non darmi l indeterminato. Non so CS mi accadrà ma ho tanta paura… Spero di non perdere il lavoro anche se non ci sto BN….

    • Innanzitutto grazie per aver condiviso con noi e i lettori la tua esperienza e i tuoi timori.
      Come abbiamo detto più volte noi non siamo contro i lavoratori di mcdonald’s, ci rendiamo perfettamente conto di come siate uno degli anelli sfruttati da questa multinazionale che si sta approfittando in maniera disgustosa della crisi e della preoccupazione delle persone di non riuscire ad arrivare a fine mese, o peggio ancora non trovare impiego.
      Tu saresti dispost* a rendere pubblica la tua vicenda? dirci come ti chiami ed in che mcdonald’s di quale città lavori?
      Se come dici rischi di perdere il lavoro allora scatena un polverone, non restare in silenzio, chissà in quant* altr* si sono trovati nelle tue condizioni, magari troveresti supporto da altre persone.
      Il nostro c’è, noi lottiamo per la chiusura di mcdonald’s perché al suo posto possano sorgere esercizi commerciali più etici e sostenibili, che possano garantire posti di lavoro equi, ti faccio un esempio…
      Qualche mese fa a Montecatini un imprenditore avrebbe voluto aprirsi un mcdonald’s dando circa 40 posti di lavoro, la commissione impatto ambientale glielo ha proibito, ora se questa persona avesse aperto una pizzeria magari avrebbe dato lavoro a meno persone, ma intanto si sarebbe trattato di un lavoro più equo e sostenibile sotto tanti aspetti.
      Speriamo davvero che tu ci risponda, tienici aggiornati sulla tua vicenda personale se ti è possibile…

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