Monsanto rinuncia all’Europa: solo fumo negli occhi?

Questi ultimi giorni hanno visto il susseguirsi di notizie contrastanti riguardo a Monsanto e al mercato degli organismi geneticamente modificati. Pare infatti che la multinazionale abbia rinunciato alla possibilità di impiantare colture GM sul territorio europeo, vista la poca richiesta da parte degli agricoltori e il sollevarsi di un chiaro rifiuto da parte di questi ultimi.
La Monsanto, però, ci tiene a ricordare “di continuare ad essere una delle principali aziende fornitrici di sementi convenzionali in Europa”. Questo che significa? Che continuerà a dettare legge nel mercato. Ma cerchiamo di fare un po’ di ordine.

Il fatto che la Monsanto abbia rinunciato, per il momento, a coltivare direttamente OGM in Europa non significa avere garanzie che questi ultimi comunque non giungano sulle nostre tavole.
Più volte vi abbiamo parlato dell’alto rischio di contaminazione da OGM a cui possono esser soggette colture tradizionali o anche biologiche; questo avviene attraverso il volo degli insetti o per la presenza imprevista anche di pochi semi geneticamente modificati all’interno di una partita che non dovrebbe esserlo.
Il caso recente di un coltivatore dell’Oregon, che ha trovato tracce di coltivazioni nate da sementi gm nei suoi campi, ci aiuta a capire meglio quanto detto. Le ricerche effettuate hanno evidenziato la presenza di sementi Monsanto sperimentate fino al 2005 e di cui erano stati proibiti commercio e consumo.
Il pericolo quindi si materializza anche in Europa, considerando le enormi quantità di frumento che il nostro continente importa dagli Stati Uniti. 
In Italia, solo nel 2012, sono state importate oltre 360mila tonnellate di frumento coltivato in America, quindi quante garanzie abbiamo che sul nostro territorio non vi sia ugualmente la presenza di piante geneticamente modificate?

Un altro aspetto estremamente poco chiaro ci viene offerto dall’UE stessa: se da una parte la Monsanto ha rinunciato, dall’altra parte però l’Unione Europea ha dichiarato che i singoli paesi non possono vietare agli agricoltori che ne avessero desiderio di piantare mais OGM Mon810 della famigerata multinazionale, in quanto è stato approvato dall’ente continentale.
Insomma, rimangono una grande confusione e pochissime certezze, questo fino a quando non verranno adottati seri provvedimenti e modalità di controllo soprattutto su tutta la merce importata da oltre oceano, sempre che i governi abbiano interesse ad evitare l’ingresso in Europa di organismi geneticamente modificati.

Non si può e non si deve cantare vittoria, purtroppo: sabato 25 maggio è andata in scena una grande giornata di mobilitazione contro la Monsanto e le politiche da essa condotte, oltre 436 città di 51 Paesi sono scese in piazza. Questo, a nostro avviso, resta l’unico strumento a disposizione delle persone per poter tutelare se stesse, ma prima ancora l’Ambiente che ci ospita.
L’essenziale è dare seguito a queste giornate di mobilitazione, continuando ad informarsi ed a informare. Solo agendo dal basso in prima persona si può giungere ad un cambiamento.

La lotta continua, restate sintonizzati 😉

fonti: Repubblica; ANSA

2 thoughts on “Monsanto rinuncia all’Europa: solo fumo negli occhi?

  1. Pingback: Firmato oggi il decreto che vieta di coltivare in Italia il mais Ogm Mon 810 | AcateringVeg

Comments are closed.