Contro ogni divieto e restrizione, il Giappone in questi giorni ha ripreso la caccia alle balene con il pretesto e la scusa della ricerca scientifica.
Tra il 1986 e il 2013 sono state uccise più di 13.000 balene a tale scopo, ma il Giappone non ha mai nascosto di cacciarle e sezionarle anche per rivendere le loro carni sul mercato alimentare.
La flotta baleniera giapponese è partita verso l’oceano Antartico con l’intenzione di uccidere oltre 300 balenottere minori, che popolano il Santuario delle Balene dell’Oceano del Sud, ogni anno.
Ma non sono le infrazioni legislative a dover suscitare scalpore, quanto la costante cultura del dominio espressa dal genere umano e imposta alle specie considerate inferiori, “schiavizzabili” e sacrificabili.
L’ennesimo esempio di come non possano, non debbano essere, e non saranno le leggi ad arrestare questi processi di sfruttamento. Oggi è il Giappone, domani sarà un altro paese.
Fonte: NRDC