La militarizzazione di Hambach è come il sistema concepisce la Terra

130 poliziotti e 40 camionette contro le 30 persone a difesa della nuova treehouse.
L’annuale escursione nella foresta di Hambach, che dal 2014 ad oggi ha portato quasi 15.000 persone a visitare i luoghi della resistenza iniziata nell’autunno 2012, è stata accompagna da un crescente livello di repressione e militarizzazione della zona, sintomo di quanto queste espressioni di aggregazione e solidarietà preoccupino lo stato tedesco impegnato a tutelare gli interessi della multinazionale RWE: l'”onesto cittadino aziendale”.
Così è stata ribattezzata RWE che, grazie alla complicità dello stato, di istituzioni e partiti, ha potuto siglare un accordo che gli permette, sotto l’ombrello della legalità burocratica, di disporre della foresta secondo i propri interessi economici, procedendo deliberatamente con opere di deforestazione e perforazioni dal 1° ottobre alla fine di febbraio di ogni anno, criminalizzando e reprimendo sistematicamente chi si oppone a questa devastazione: come nel caso di UPIII.
Violando gli accordi di Kyoto sul surriscaldamento globale e quella pagliacciata che prende il nome di COP23 in merito alla riduzione di emissioni entro il 2020, la Germania si prepara a richiedere miliardi in sussidi per garantire i processi estrattivi condotti da RWE, a conferma ancora una volta di come il cambiamento non possa derivare dalle strutture di dominio, ma dalla resistenza dal basso.
Domenica 19 agosto circa 600 persone provenienti da ogni angolo d’Europa hanno attraversato la foresta contribuendo alla costruzione di una nuova treehouse: quelle case sull’albero simbolo della resistenza per difendere la foresta di Hambach dalla stagione di taglio e dalle conseguenti opere minerarie di RWE.
Una giornata accompagna dalla presenza della polizia che per 3 ore ha sequestrato, presso un’area di servizio chiusa al traffico, le persone che stavano trasportando la nuova treehouse nel luogo destinato, unendosi alle 14 occupazioni forestali e alle 36 case sull’albero già presenti (video).
La Resistenza per la foresta di Hambach, simbolo della lotta di liberazione della Terra e di ogni vivente, si prepara ad affrontare uno stato di militarizzazione senza precedenti, e la fondata possibilità che le opere di sfratto possano iniziare nel giro di pochi giorni, al fine di agevolare il lavoro di RWE che punta ad estrarre 50 milioni di tonnellate di lignite, scavando da 300 a 500 metri di profondità.
Inondazioni, frane, tempeste di fulmini, improvvise e sempre più violenti grandinate, picchi di temperatura mai registrati prima.
Se ti domandi il perché di questi fenomeni la risposta la puoi trovare nella scomparsa di quegli ecosistemi che per natura regolano precipitazioni atmosferiche e clima, distrutti e sostituiti da monocolture, allevamenti e progetti estrattivi.
Quella per la foresta di Hambach è la lotta per la giustizia climatica, e la lotta contro un sistema tutto che basa il proprio business sullo sfruttamento della Terra e di chi la popola: quella per la foresta di Hambach è la Resistenza da cui dipende la libertà di tutt* e il concetto di liberazione stesso.

VM

Fonte: Hambach Forest