Coca Cola City

Una subdola quanto reiterata operazione di marketing basata sulla disinformazione, ha permesso a Coca Cola di assorbire ogni aspetto della vita in Messico.
Approfittando della fragilità economico/sociale attraversata dal paese, il colosso statunitense ha mercificando usi e costumi soppiantando il consumo di acqua locale a suo totale beneficio.
Fenomeno reso possibile da un accordo a lungo termine siglato tra le autorità locali e Coca Cola, che consegna alla multinazionale il diritto di estrarre dal suolo messicano oltre 1 milione di litri d’acqua ogni giorno, destinata alla produzione della famosa bibita gasata.
Un’opera di privatizzazione che ha reso le bibite Coca Cola economicamente più accessibile per le tasche della popolazione rispetto alle risorse idriche: una bottiglia di bibita da litro e mezzo ha un costo di 18 pesos (appena 77 centesimi di euro), contro i 10 di un litro d’acqua.
Ogni anno in Messico vengono consumati l’equivalente di 700 bicchieri di Coca Cola pro capite (circa 2 litri al giorno per ogni persona), il doppio rispetto all’utilizzo che se ne fa negli Stati Uniti, abitudini che hanno favorito l’incremento di patologie come obesità e diabete sviluppando nella popolazione una sempre crescente dipendenza dallo zucchero.
Monopolio rafforzato nel luglio del 2017, quando la multinazionale ha acquisito lo storico marchio di acqua gasata Topo Chico, presente nel paese da oltre un secolo.
Il brand, diffusosi nel paese già negli anni ’70 attraverso la sponsorizzazione delle olimpiadi di Città del Messico e del mondiale di calcio, ha sostituito l’acqua anche nelle cerimonie religiose e spesso viene usato come moneta.
Le cerimonie nuziali in Messico sono ancora contraddistinte dall’impiego della dote, che all’occorrenza può essere rappresentata da una fornitura di bottiglie di Coca Cola pari all’equivalente economico pattuito.
In parallelo al naufragio delle usanze locali a favore dell’omologazione capitalista c’è l’aspetto legato all’inquinamento: Pepsi, Nestlé e Coca Cola sono i 3 principali immettitori di plastica sul mercato.plastica messico
Si stima che solo dalle spiagge messicane di Mahahual (stato di Quintana Roo) e da quelle di Ciudad del Carmen (stato di Campeche), ogni anno finiscano nell’oceano circa 12 milioni di tonnellate di plastica.
Quella condotta da Coca Cola in Messico è una chirurgica operazione di branding che dall’accaparramento delle terre, e quindi delle risorse idriche, infiltrandosi nella quotidianità e declinando ogni responsabilità legata ad aspetti salutistici e fattori inquinanti, le ha permesso di rendere un’intero paese dipendente dal proprio marchio.

RS

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Fonti: businessinsider sputniknews rt