Monopolio agrotoxico

Una condizione di libertà fittizia, servita dal sistema capitalista un tanto al chilo quanto basta per darci l’illusione di poter esprimere delle scelte.
Tra le nocività che riducono la Terra ad un laboratorio di sperimentazione a cielo aperto, un ruolo centrale lo ricopre il settore agro-chimico: asse portante di quell’industria della carne e dei derivati animali causa e conseguenza della massiccia conversione di terre in monocolture intensive e del relativo impiego di pesticidi.
Dall’alba della rivoluzione verde, quando l’introduzione in agricoltura di fitofarmaci e sostanze chimiche segnarono la definitiva massificazione produttiva sacrificando la qualità a vantaggio della quantità, l’America Latina è teatro del regime agrotossico imposto dalle multinazionali del settore.
Il caso dei 36 cani beagles reclusi per un anno nelle strutture del Charles River Laboratories nel Michigan per permettere a DuPont di testare un funghicida, è solo l’apice di un sistema di monopolio che negli anni ha saputo normalizzare la tortura animale, legittimando una pratica ormai socialmente metabolizzata in quanto sdoganata come prassi necessaria a garantire la salute del consumatore.

DuPont conduce test sugli animali da laboratorio e prove di alimentazione del bestiame per portare prodotti benefici ai consumatori, per mantenere il nostro impegno per la sicurezza, la salute e l’ambiente e per soddisfare i requisiti normativi. Il nostro uso di animali, sia nello sviluppo del prodotto che nella valutazione della sicurezza chimica, riflette coerentemente la nostra preoccupazione per il benessere e il trattamento etico di questi animali.
(estratto dal sito di DuPont)

Pratica che dall’interno dei laboratori viene proiettata sulla vita di tutti i giorni, estendendo la sperimentazione delle varie sostanze chimiche ad uso farmaceutico, cosmetico o agricolo attraverso l’applicazione su campo, usando come banco di prova quegli stessi consumatori per i quali viene giustificato lo sfruttamento di altri animali.
Monopolio che dal 2016 è ripartito tra le tre macro-potenze costituitesi attraverso l’assorbimento di Dow Chemical da parte di DuPont, di Syngenta da parte di Chem China, e della fusione tra Bayer e Monsanto.
Se in Argentina i 2/3 delle terre sono state convertite in monocolture per la diffusione e sperimentazione delle qualità geneticamente modificate di soia e mais made in Monsanto, il Brasile dal 2008 figura come maggiore consumatore mondiale di agrotossici, con una media che supera i 7 litri pro capite all’anno assimilati attraverso il consumo degli alimenti più comuni. (video)
Considerando che il settore agro-industriale, tra quella impiegata nelle coltivazioni e quella destinata a soddisfare la richiesta dell’industria della carne, da solo sfrutta oltre il 70% del consumo medio annuo di acqua a livello mondiale, l’esposizione diretta o indiretta ai pesticidi pare piuttosto ovvia.
Il Brasile, dove la quantità di pesticidi consentita nell’acqua è 5.000 volte superiore a quella dell’Europa, viene usato per lo smaltimento di quei prodotti già banditi negli altri paesi, come il paraquat commercializzato da Syngenta, l’ottavo prodotto agrochimico più venduto nel paese, nonostante da tempo sia stato associato a casi di cancro e danni del sistema nervoso.
Alla pari del glifosato per cui ANVISA (agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria brasiliana), che a sua volta aveva delegato a Corteva Agriscience (divisione scientifica per le applicazioni agricole del gruppo DuPont) i test sui beagles, ha rinnovato il permesso di vendita nel paese in quanto, a detta della stessa autorità, non vi sarebbero prove scientifiche che la sostanza causi cancro, mutazioni o malformazioni nei feti.il costo umano dei pesticidi bimbo di vetro
Posizione che replica quella già espressa in precedenza dall’EFSA (organo europeo complementare) in merito all’impiego in Europa dell’erbicida prodotto da Monsanto, subordinando l’integrità ambientale agli interessi delle multinazionali del settore e rafforzando l’attuale regime agrotossico.A5 ogm_pesticidi

RS

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fonti: chemistryworld – brasiledefato bbc diariodocentro