Era solo un numero, ora è una vita: adottiamo Polz!

Questa è la storia di Polz, storia di schiavitù, speranza e infine liberazione, una vicenda a lieto fine che le ha restituito la possibilità di una vita dignitosa.
Polz era una delle tante schiave e schiavi di quel sistema antropocentrico che bolla alcuni esseri viventi come sacrificabili, inserendoli nella categoria “animali da reddito” riducendo le loro soggettività alla pari di oggetti comuni al servizio del genere umano.
La storia di Polz è quella di molti animali rinchiusi negli allevamenti dove trascorrono la loro nonvita in prigionia, nell’agonizzante attesa di esser giustiziati per ragioni di lucro e di gola.
Ma tra i condannati a morte ve ne sono alcuni ulteriormente più sfortunati di altri, se questo è possibile, che, dopo esser stati sfruttati fino a quando rappresentavano una fonte di lucro, vengono poi abbandonati e lasciati a morire di fame e di sete.

Polz quando era la prigioniera numero 5793.

Polz quando era la prigioniera numero 5793.

Polz, insieme ad altre sette mucche, sembrava destinata esattamente a questo destino, ma poi qualcosa è cambiato grazie all’impegno di chi crede nella liberazione totale, come racconta Mary Christine Polzonite:

La prima volta che ho incontrato Polz, non si chiamava così. Era la vacca 5793, era scheletrica, era legata all’interno di una stalla fatiscente, catena al collo e corde alle zampe. Era una delle otto mucche che sono sopravvissute all’inferno della stalla di Suzzara.
Il 30 settembre lei, insieme ad altre due, è arrivata ad Agripunk Onlus.
E qui le hanno fatto il bello scherzo di darle un nome che ricordasse il mio, che l’avevo conosciuta quando era schiava, e che avevo creduto, insieme a persone meravigliose come Sara di Vitadacani, Ines, Sara e altre, che l’impossibile potesse diventare realtà.
Adesso Polz è libera. Vive in una grande stalla (che una volta era un capannone dove migliaia di tacchini sopravvivevano in attesa di essere caricati su un camion e ammazzati) insieme alle sue due amiche Verdena ed Io. Sta ingrassando, è tranquilla, corre e salta. Solo le cicatrici che porta addosso ricordano la mucca triste che conobbi io.
Vi chiedo di aiutare chi le ha dato una casa, la sfama e la accudisce, l’ha trasformata in una mucca felice.
Basta poco. Basta il costo di un caffè al giorno.

Vengono chiamate mucche da latte, come se la loro esistenza fosse esclusivamente funzionale alla produzione di latte vaccino per il consumo umano, mentre anche loro, come ogni mammifero, danno latte solo dopo ever partorito per nutrire i loro piccoli, e non per ingrassare le tasche di chi lucra sul loro sfruttamento.

Mrten
Ingravidate artificialmente a ritmi innaturali, private del vitellino fin dalla nascita e attaccate ai macchinari che le prosciugano del latte, le mucche negli allevamenti vivono in media 4 anni, mentre in libertà possono raggiungere anche i 20 anni.
Polz adesso, insieme a Verdena e Io, si trova ad Agripunk, realtà patrimonio del movimento antispecista, emblema della lotta per la liberazione animale, umana, della Terra, dove volontari e volontarie si prendono cura degli animali ospitati.
Vi giriamo quindi l’appello per l’adozione di Polz per cui è sufficiente un piccolo contributo da parte di tutt* quant*, al fine di promuovere la liberazione animale e sostenere chi dedica la propria vita a prendersi cura degli animali graziati dagli allevamenti per la produzione di carne e derivati animali.

Polz libera ad Agripunk!

Polz libera ad Agripunk!

A questo link trovate tutte le indicazioni per sostenere questa realtà e per poter aiutare direttamente Polz specificando nel bonifico Adottiamo Polz. Sii parte del cambiamento!