La via del carbone

Tra i primi fattori a provocare l’attuale crisi climatica, causa di mortalità diretta e indiretta, l’industria mineraria da anni contribuisce a diffondere una delle strategie di controllo di terre e popoli più care al sistema capitalista, strumento repressivo di cui Coca Cola fu la pioniera già sul finire degli anni ’90.
Si tratta degli squadroni della morte: gruppi armati (molto spesso paramilitari) che hanno lo scopo di spalleggiare o instaurare regimi oppressivi basati sulla repressione dei popoli tramite omicidi, spostamento forzato di civili, sequestri, stupri, torture e reclutamento illecito di persone.
Diffusi sopratutto in Sud America, questi battaglioni negli anni hanno contribuito al mantenimento dell’ordine, al soffocamento preventivo di possibili focolai di ribellione laddove risiedono i maggiori interessi economici di stati e multinazionali.
Ma se un tempo gli squadroni della morte erano identificabili come gruppi mercenari assoldati dalle lobby secondo necessità o milizie private strutturate dalle stesse multinazionali, ultimamente questo strumento di persecuzione è stato normato, costituito dagli stessi governi e per legge inserito tra i provvedimenti per il mantenimento dell’ordine pubblico.
Nel luglio 2018 a Temuco (Chile), nel corso di una grande cerimonia, il presidente Sebastián Piñera ha presentato il Comando Jungla: 80 carabineros addestrati tra Colombia e Stati Uniti incaricati di svolgere operazioni preventive nelle regioni del Bio Bio e dell’Araucania.
Tradotto, uno squadrone della morte a norma di legge che fornito di binocoli e telecamere, di blindati e sistemi aerei che non necessitano di equipaggio, andranno a caccia di Mapuche allo scopo di reprimere sul nascere qualsiasi atto di Resistenza.
La Colombia vanta un triste primato in ambito repressivo, luogo di origine di numerosi squadroni della morte dove vengono mandati ad addestrarsi per imparare a muoversi anche all’interno delle foreste più fitte.
Quinta potenza nell’ambito dell’estrazione mineraria di lignite dopo Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Grecia, la Colombia deve le sue fortune a Drummond e Prodecco, due multinazionali strettamente collegate alla tedesca RWE che, oltre ad essere responsabile della devastazione della foresta di Hambach, importa da oltre oceano carbone insanguinato.
Il 12 marzo 2001, mentre con altri collaboratori si trovava sull’autobus che rientrava dalla miniera controllata da Drummond, Valmore Locarno Rodriguez (all’epoca presidente del sindacato Sintramienergetica dei minatori) è stato assassinato da uomini armati che hanno assalito il mezzo.
La Drummond estrae carbone dalle miniere a cielo aperto di Pribbenow e El Descanso, nel dipartimento di Cesar (a nord della Colombia), per una produzione che nel solo 2017 ha superato le 30 milioni di tonnellate.
Ad oggi Prodecco e Drummond, un tempo fornitrici anche dell’azienda italiana Enel, devono ancora rispondere di almeno 3.000 uccisioni concordate, oltre all’esproprio di 50 mila persone obbligate ad abbandonare le terre a favore dell’ampliamento delle miniere, operazioni date in appalto a squadroni della morte impiegati, come Coca Cola, Rapunzel, Dole, Del Monte, Chiquita e molte altre multinazionali insegnano, non solo in ambito minerario.

RS

Fonte: cdca