War Job – Mercanti di morte: RWM

Stilisti dei principali conflitti bellici, da oltre un secolo il gruppo Rheinmetall Defence AG, meglio conosciuto come RWM, svolge un ruolo da protagonista nell’alimentare e sfruttare a proprio vantaggio dinamiche repressive e regimi totalitari.
Fondata alla fine del 1800 con sede a Düsseldorf, 25a multinazionale al mondo nella produzione di armi secondo il rapporto SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), la multinazionale tedesca negli anni si è specializzata nello sviluppo di una vasta gamma di tecnologie ad uso militare.SIPRI-Top-100-2002-17_000

Sistemi integrati di difesa contro-aerei terrestre a corto e cortissimo raggio
Sistemi elettro-ottici di guida del tiro contro-aerei
Affusti ed armi contro-aerei per applicazioni terrestri e navali
Lanciatori per missili superficie/aria
Simulatori tattici e di addestramento
Sistemi radar aeroportuali per la scoperta di FOD (Foreign Object Debris) e Runway Hazard Management
Sistemi e tecnologie per la generazione e il processamento di segnale
Radar per applicazioni militari terrestri e navali

Force protection is our mission – Fornire alle forze amiche la migliore protezione possibile: questa è la nostra missione.

Il motto di una compagnia che dalla seconda Guerra Mondiale ad oggi è implicata non solo per il suo contributo al business della guerra, ma anche nella risoluzione di espressioni di resistenza scomode a stati e governi.
Oltre a sostenere l’offensiva condotta dal presidente turco Erdogan contro la Siria, il popolo curdo e ciò che il Rojava rappresenta fornendo blindati e armamenti in generale, nel maggio 2018 la RWM si è garantita ulteriori introiti provenienti dal rafforzamento di processi repressivi volti al controllo sociale.
Sfruttando l’apice delle opere di sgombero della ZAD di Notre Dame des Landes e la conseguente persecuzione degli/delle attivist* da parte dello stato francese, insieme a Nobel Sport e Alsetex (fornitrice delle granate GLI-F4) la RWM si è aggiudicata un bando ministeriale per il potenziamento dell’equipaggiamento a disposizione di carabinieri francesi e gendarmerie volto al mantenimento dell’ordine pubblico.
Grazie all’acquisizione di Oerlikon Contraves Defence (gruppo nato a sua volta nel 1993 dalla funzione di Contraves Italiana S.p.A. e Oerlikon), dalla fine degli anni ’90 RWM ha iniziato a distribuire stabilimenti e fabbriche anche in Italia con il sostegno, passivo o meno, di ogni governo che si è succeduto.
Un monopolio territoriale rafforzato dal recente via libera all’ampliamento del già esistente stabilimento presente a Domusnovas, in Sardegna, dove gli ulivi hanno fatto spazio alla produzione delle bombe Mk80 destinate all’esportazione in Arabia Saudita, impiegate nel conflitto in Yemen.
Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di un’area scoperta di circa 150 metri quadrati circondata da barricate dell’altezza di 4 metri, destinata ad opere di esercitazione.
Caratteristica affine ad ogni multinazionale del settore è l’immancabile contributo da parte di istituti di credito e banche che, nel caso di Rheinmetall, si traduce nel supporto fornito dalla banca Valsabbina.
Forse meno nota dei colossi UniCredit, Deutsche Bank, Bnp Paribas, Intesa San Paolo ecc., la Valsabbina gestisce le operazioni finanziarie relative all’esportazione di armi italiane a stati dai regimi totalitari come Israele, Qatar e Turchia, oltre alle transazioni inerenti alla vendita delle bombe Mk80 prodotte da RWM, presente non solo in Sardegna, ma con sedi operative anche nel bresciano a Ghedi dove è presente un’altra base militare.
Ma gli obiettivi di Rheinmetall non si esauriscono con l’ampliamento di qualche stabilimento militare o attraverso l’incremento delle vendite di strumenti di morte, bensì coltivando quella forza lavoro che nel futuro possa garantire alla multinazionale tedesca una crescita costante di produzione ed introiti.
Come nel caso di Technion (Israel Institute of Technology) e del progetto Alla scoperta di Israele che dal 2013 ad oggi vede rinnovarsi la collaborazione tra licei e atenei italiani con quello che è il motore del progresso militare israeliano, anche RWM è stata inserita nel circuito dell’alternanza scuola/lavoro.itis giorgi rwm
Nel corso dell’anno scolastico 2016/2017 l’Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Giorgi” di Roma ha avviato un progetto con la succursale italiana di Rheinmetall che ha visto il coinvolgimento di 6 studenti, alternanza scuola/lavoro che è stata rinnovata anche per il biennio 2018/2019.

RS

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Fonti: aiad sardiniapost anf – itisgiorgiroma