Dalla Colombia alla Germania mobilitazione: è l’ora di ribellarsi!

Il 3 settembre, martedì, a Berlino gli attivist* di Salviamo la Foresta e Robin Wood hanno dato vita a una protesta pacifica contro la grande bugia “verde” dell’olio di palma e della sua certificazione. In questi giorni la UE definirà la sua politica sugli agrocombustibili.

Berlino, 3 settembre 2013 - foto di: Salva la Selva

Berlino, 3 settembre 2013 – foto di: Salva la Selva

Vi proponiamo le foto dell’iniziativa andata in scena, anche per prendere spunto in previsione del progetto che abbiamo in serbo per il 2014: riempire il paese di proteste di questo tipo, correlate da banchetti di raccolta firme per la campagna STOP OdP, un modo per avvicinare le persone e trasmettere loro la coscienza del problema.

Berlino, 3 settembre 2013 - foto di: Salva la Selva

Berlino, 3 settembre 2013 – foto di: Salva la Selva

Di seguito, vi proponiamo la lettera che Salviamo la Foresta ha scritto agli europarlamentari affinché riflettano sulle questioni sollevate e sulle scelte che stanno per compiere.

Fermate i “biocombustibili” nella UE

Egregia/o  parlamentare dell’Unione Europea: L’Unione Europea sta definendo attualmente la sua política sui biocombustibili fino all’anno 2010. L’11 settembre è prevista la votazione plenaria del Parlamento Europeo sui cambiamenti nelle Direttive sulle energie rinnovabili (2009/28/CE) e la qualità del combustibile (98/70/CE). Da mesi sono in corso i dibattiti nella Commissione Europea, il Consiglio dei Ministri, le commissioni e altre componenti interessate alle mete dei biocombustibili. La proposta e le conclusioni della Commissione Europea e delle diverse commissioni nell’autunno dell’anno passato sono di certo inaccettabili. La percentuale attuale di alimenti che si trasformano in biocombustibili è del 4,5 per cento. Se il suo consumo si eleverà al 5 per cento come propone la Commissione, si tratterà di un aumento e non di una riduzione come dicono. Inoltre i combustibili da scarti, residui e cellulosa con i quali si deve completare la percentuale obbligatoria di biocombustibili del 10%, costituiscono attualmente solo l’1% e non si moltiplicano per quattro per il semplice fatto di scriverlo sulla carta. Un problema ulteriore è costituito dal fatto che si contempla il cambiamento indiretto nell’uso della terra (ILUC per il suo acronimo inglese). La coltivazione di energia agricola copre superfici enormi di terra, ´per questo si stanno distruggendo foreste e altri ecosistemi naturali importanti. Se l’Unione Europea prende sul serio il cambiamento climatico, doverebbe contabilizzare le emissioni di CO2 risultato di questa distruzione e relazionarle agli agrocombustibili corrispondenti. I giochi con i numeri non cambiano nulla rispetto al problema di fondo: i biocombustibili sono e saranno dannosi per gli esseri umani, l’ambiente ed il clima. Non solo la nostra organizzazione difende questa posizione, ma anche 120.000 cittadini della UE e di tutto il mondo.

Lo studio pubblicato recentemente dall’Unione Europea: “L’impatto del consumo della UE nella deforestazione” giunge alla conclusione che per importare e consumare materie prime negli stati membri sono stati deforestati 9 milioni di ettari di foreste tropicali, tra il 1990 e il 2008. Gran parte dell’agrocombustibile si importa dai paesi tropicali, come l’olio di palma e di soia per il biodisesel, come l’etanolo di canna da zucchero brasiliano. Solo nell’Unione Europea si bruciano ogni anno, 1,9 milioni di tinnellate di olio di palma. Per la sua produzione sono necessari 700.000 ettari di piantagioni, soprattutto in aree di foreste tropicali, in Indonesia e Malesia. Così, si convertono in vittime dell’Unione Europea pesone e animali, come gli oranghi, elefanti e tigri. Anche in Europa le monocolture di colza e mais sono una minaccia per molte specie di volatili. Per favore, preoccupatevi che si corregga la disastrosa politica degli agrocombustibili della UE. Eliminate gli obiettivi di taglio di agrocombustibili e abolite i diversi incentivi, sovvenzioni e importazioni di agrocombustibili.

Qui sotto trovare un link relativo alla nostra petizione contro i biocombustibili nell’Unione Europea. In allegato includiamo la copia della lista delle persone che vi hanno aderito. https://www.salviamolaforesta.org/mailalert/908/biocombustibili-la-ue-taglia-700-000-ha-di-foresta

Sarà per noi interessante conoscere la vostra opinione sulla politica dei biocombustibili dell’Unione Europea e quale sarà il vostro voto. Attendiamo una vostra risposta. Cordiali Saluti Elisa Norio Salviamo la Foresta www.salviamolaforesta.org

Questi sono tutti esempi di ciò che possiamo fare, delle strade che possiamo percorrere per perseguire il tanto auspicato cambiamento.
Noi di Earth Riot ci riferiamo al 2014 per lanciare questo progetto di iniziative in contemporanea nazionale e ripetute nel tempo non perché in questo momento non ne abbiamo intenzione – chi ci conosce sa che vorremmo stare ogni giorno per strada col megafono a spiegare alle persone cosa sta accadendo – ma riteniamo che in Italia non ci sia ancora una coscienza del problema tale da pensare di ottenere un buon riscontro lanciando ora la mobilitazione. Attraverso la collaborazione di chi ha già iniziato a lottare per questa causa e di chi incontreremo sulla strada, possiamo giungere alla creazione di un movimento dal basso che sta già prendendo forma e a quel punto mobiliteremo il paese.
Noi vi assicuriamo massimo impegno perché questo possa diventare realtà, ma dall’altra parte abbiamo bisogno del sostegno e della collaborazione di sempre più persone e realtà perché il progetto sia realizzabile. Lanciamo, quindi, ufficialmente un appello rivolto a tutt* quei singoli e quelle realtà che vogliano avviare collaborazioni come quella in corso ormai da mesi tra Earth Riot e Salviamo la Foresta.
Scriveteci anche a [email protected].

La ribellione della Terra non si ferma mai! Restate sintonizzati 😉