Land grabbing italiano in Senegal

senegal no terra no vitaIl fenomeno del land grabbing colpisce il Senegal: questa volta a esportare regimi oppressivi e povertà ai popoli colpiti è una multinazionale italiana con sede nel ravennate, la Tampieri Financial Gorup Spa.

Land grabbing: “l’accaparramento di terre, un fenomeno globale guidato da élite locali, nazionali e transnazionali, da investitori e governi con l’obiettivo di controllare le risorse più preziose del mondo.” (definizione tratta dal dossier “Gli arraffa terre” redatto da Re:Common)

Questa nuova forma di colonialismo si sta facendo sempre più largo con l’obiettivo di mettere le mani su ogni risorsa del pianeta, a discapito dell’integrità ambientale, della salute e della libertà dei popoli.

Carbone, diamanti, coltan, olio di palma, caffè, cotone, canna da zucchero, numerosi sono gli esempi a cui abbiamo già assistito che portano una multinazionale ad appropriarsi di un territorio per i propri guadagni.

La Tampieri, assieme alla ditta senegalese Senhuile-Senéthanol, sta conducendo un progetto nella riserva di Ndiaël, vicino Fanaye, che prevede la produzione di oli vegetali (prevalentemente semi di girasole) e patate dolci per il mercato alimentare e per quello dei “bio”combustibili.

Al momento si contano circa 20 mila ettari di terreno dati in concessiotne per tale progetto, aree sottratte alle popolazioni locali che si sono trovate senza più una terra da coltivare per poter sopravvivere, come testimoniato in questo video.

Sono 37 i villaggi colpiti nella regione del Ndiaël, persone che vivono con poco, soffrendo già la fame e che ora si vedono sbarrato anche l’accesso al lago del Guiers, la più importante risorsa idrica della zona. L’area infatti è costantemente sorvegliata dalle guardie di sicurezza da quando le opere di disboscamento sono iniziate.

Oltre al danno sociale vi è da segnalare quello ambientale: monocolture intensive che avanzano e l’acqua del lago che, sottratta alla sopravvivenza dei popoli, verrà impiegata nelle colture avviate dalla Tampieri.

Non va fatto l’errore di pensare che tali progetti portino opportunità lavorative ai popoli interessati; come abbiamo già visto in altri casi, quello che accade non sono altro che espropri di terreni e precarizzazione della vita.

Quelle colpite sono sempre le popolazioni più povere, che vivono di poco, ma quel poco che gli permette ugualmente di sopravvivere in maniera semplice, curando e preservando la terra che abitano.

Il progetto dell’azienda Tampieri punta alla produzione, rivolta ai paesi “sviluppati”, di alimenti che si trovano già in abbondanza in commercio, impoverendo e costringendo alla fame chi invece spesso non dispone neanche dello stretto indispensabile per la sopravvivenza.  

One thought on “Land grabbing italiano in Senegal

  1. Se il popolo si rifiuta di crescere, necessariamente verrà sopraffatto. Mi chiedo perché nei paesi del terzo mondo ci si ostina a mandare al potere uomini corrotti? Perché queste popolazioni non danno espressività ad un personaggio che faccia l’interesse della popolazione? Fanno continue rivoluzioni, ma a quale scopo? Nella testa di questa popolazione vittima ci deve essere qualcosa che non va.

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