NO all’hamburger sintetico

La ricerca su cellule staminali bovine condotta da Mark Post, ricercatore dell’Università di Maastricht in Olanda, ha dato i suoi frutti: coltivando 20 mila fibre di muscolo di manzo, lo scienziato ha dato vita al primo hamburger sintetico dal costo di appena 250.000 euro per unità.

Il primo hamburger sintetico ottenuto dalla coltivazione di cellule staminali bovine.

Tralasciando per il momento il costo del prodotto di laboratorio, vorremmo invece soffermarci sulla reazione che hanno avuto alcune associazioni animaliste e ambientaliste, esultanti perché convinte che questa sarà la soluzione per giungere alla chiusura degli allevamenti animali. Ma, oltre a loro, c’è chi sostiene che l’hamburger sintetico porterà all’abbattimento del problema della fame nel mondo. Con quel costo?

La verità è che la soluzione per sopperire alla fame nel mondo e all’uccisione di 56.000.000.000 di animali ogni anno, pesci esclusi, esiste già da tempo ed è quella che realtà animaliste e antispeciste portano avanti ormai da decenni, ovvero cessare il consumo di carne.

870000000Diminuire o cessare il consumo di carne, oltre che salvare la vita di molti animali ogni anno, significa redistribuire enormi quantità di risorse alimentari come cereali e acqua che, invece che essere destinate all’ingrasso degli animali all’interno degli allevamenti, potrebbe essere utilizzato per sfamare quelle popolazioni che muoiono di fame ogni giorno.

acqua e cerealiServono 15 chili di cereali e 15.000 litri d’acqua per produrre un solo chilo di carne; pensate, quindi, quante risorse devono essere destinate agli allevamenti per la sovrapproduzione di carne, provocando, tra l’altro, inquinamento di terra, aria e acqua ed elevate emissioni di CO2.

Pensate che l’hamburger sintetico possa portare alla chiusura degli allevamenti animali?
Lasciando ancora perdere il costo proibitivo che dovrebbe già dare l’idea dell’inutilità di questo prodotto di laboratorio, l’hamburger ottenuto da provetta non ha alcun sapore perché privo di grasso e sangue; per sopperire, lo scienziato ha aggiunto spezie e uova in polvere… ma le uova non provengono dagli allevamenti animali?

Dopo l’hamburger sintetico cosa dovremmo aspettarci, quindi? L’emissione nelle acque dolci e salate di pesci creati in laboratorio? Ma, un momento, questo sta già accadendo attraverso la manipolazione genetica! Non dimentichiamoci del salmone frankenstein commercializzato negli USA.

La strada da percorrere, a nostro avviso, è una sola, e con questo vogliamo lanciare un appello a tutte le realtà che si battono per la liberazione animale, per la scomparsa della fame nel mondo, per l’ambiente: continuiamo con l’informazione pulita, promuoviamo un educazione alimentare etica e sostenibile, basata sui prodotti offerti naturalmente dalla Terra, gestendoli in maniera ponderata e intelligente affinché nessuna persona nel mondo soffra più la fame, l’uccisione animale cessi e le foreste non vengano più convertite in allevamenti di bestiame e fabbriche per la produzione di carne.