No Future – Earth Liberation is Total Liberation

Una calma apparente, scandita da una resistenza permanente che in queste ultime settimane si è tradotta in periodiche manifestazioni per le vie di numerose città europee, in relazione ad una situazione climatica finalmente percepita come minaccia reale.
La decisione da parte delle autorità tedesche di prorogare al 2038 l’uscita dal carbone rappresenta l’ennesima presa in giro elargita da un sistema che non intende risparmiare la Terra, fino a quando ci saranno risorse da poter sfruttare a livello economico.
E se al momento le ruspe non stanno attaccando il cuore della foresta di Hambach, la stessa cosa non si può dire per i villaggi che la circondano.
Quando non sono gli alberi a cadere lo fanno le case, demolite per permettere a RWE l’espansione preventiva della miniera di lignite, come nel caso del villaggio di Manheim, uno dei più colpiti.manheim alberi chiesa
Prosegue, intanto, l’opera repressiva ai danni degli/delle attivist*, attraverso processi farsa volti ad intimidire la Resistenza.
L’ultimo vede la condanna di Eule (Gufo) a 9 mesi di carcere sulla base di 9 diverse testimonianze che si sono contraddette a vicenda.
Eule, attualmente detenuto nel carcere di Colonia, è stato arrestato il 26 settembre 2018 nel pieno dello sgombero della foresta di Hambach.
Sfrattato da un’amaca, ha tentato di difendersi dall’aggressione di diversi poliziotti che, una volta schiacciat* a terra, gli hanno legato mani e piedi.
Trasferit* nel carcere preprocessuale e rifiutatosi di consegnare alle autorità la propria identità, è stato accusat* di aggressione a pubblico ufficiale e tentativo di assalto pericoloso.

Iniziativa solidale fuori del carcere di Colonia

Iniziativa solidale fuori del carcere di Colonia

Va rammentato come lo stato della North Rhine-Westphalia (Nordreno-Vestfalia – Germania), sul finire del 2018, abbia approvato una legge che, senza la formulazione di un’accusa, prevede l’arresto e l’incarcerazione sistematica per un periodo di 28 giorni.
Un provvedimento volto principalmente alla repressione degli/delle attivist* per il clima e come legge anti-migranti.
Nell’autunno 2018, al culmine della più grande operazione repressiva da quando la Resistenza di Hambach esiste, dalla foresta è stato lanciato un’appello: la necessità di decentralizzare la lotta proiettando sul quotidiano principi e valori espressi in questi anni.
Il rischio ora è che vengano replicati i soliti errori, dando adito a lotte settoriali o territorializzanti fine a se stesse, con l’umano e la SUA salute al centro di ogni cosa, rinnovando la complicità con un sistema che non aspetta altro di poter siglare nuovi compromessi in parte già elargiti.
Il 2038 infatti è già di per sé una data fittizia, e potrebbe consegnare l’idea erronea di un limite ancora distante da superare, quando invece è già stato oltrepassato da tempo.
Quella per il clima o, meglio ancora, per la Terra non è una battaglia, ma la battaglia, contro un effetto collaterale del capitalismo che rende vano lo stesso concetto di Liberazione.
Il che non significa trascurarne altre, ma condurle senza compromesso alcuno, impedendo al sistema di infiltrarsi sfruttando quelle complicità che le dinamiche di domino sulle quali lo stesso si erge.
Antispecismo 
Anticapitalismo
Concetti molto forti, ma altrettanto vani se non determinati da atteggiamenti e fatti che ne rispecchino i contenuti, è ciò che tentiamo di fare da tempo, è quello che faremo nelle prossime settimane assieme a chi vorrà lottare per un cambiamento reale che non lasci indietro nessun*.
Seguiranno aggiornamenti.

VM

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