P&G “sostenibile”? Fumo negli occhi e nelle foreste

La P&G segue l’esempio di alcune sorelle criminali come Wilmar, Unilever, Colgate, L’Oreal, Ferrero, Kellogg’s ecc. nella gara a chi riesce a sparare più fumo negli occhi dei consumatori.
L’ennesima multinazionale a promettere, entro il 2020, l’approvvigionamento di olio di palma proveniente da fonti gestite in maniera sostenibile, ma, come abbiamo già detto più volte: NON ESISTE un mercato sostenibile di questa sostanza!
Gli accordi siglati da queste multinazionali sono privi di sostanza, esattamente come i termini (bio, green) che sempre più spesso inseriscono sulle etichette di alcuni prodotti per farli apparire “etici”, ma solo di apparenza si tratta.
Che si tratti di prodotti biologici, vegan, o di quelli più convenzionali che si possono ritrovare in ogni supermercato, se l’etichetta riporta la presenza di olio di palma (grasso vegetale, olio vegetale, palmate, palmitate, palmeth, palmitico, E451) solo un’azione deve essere contemplata: il BOICOTTAGGIO!

Volantino A5 disponibile sul sito www.earthriot.org alla sezione "materiale"

Volantino A5 disponibile sul sito www.earthriot.org alla sezione “materiale”

La produzione di questa sostanza, come di tutti quegli alimenti provenienti da monocolture intensive (soia, mais, canna da zucchero, eucalipto ecc.), non porta lavoro alle popolazioni delle zone colpite da questo mercato, ma solo schiavitù, impoverimento, perdita della casa e della terra.
Le promesse delle multinazionali per una deforestazionezero si susseguono con ritmo che è pari solo al numero di incendi appiccati settimanalmente a Sumatra e non solo. Ricordiamo che questo mercato, oltre al Sud-Est Asiatico, colpisce anche il Sud America e numerosi paesi dell’Africa subsahariana.

L’unico modo per fare in modo che queste, e tante altre multinazionali, abbattano la deforestazione provocata dalla produzione di olio di palma è cessare il suo impiego, che si tratti di industria alimentare, di prodotti per la cura del corpo e l’igiene della casa, o per la realizzazione di falsi “bio”carburanti.specie in via d'estinzione

Solo quando le corporazioni interessate avranno fatto questo, allora potranno festeggiare; che cosa? Di avere solo un motivo in meno per essere boicottate, perché la lotta a questi colossi non cesserà mai.